AI come provocazione planetaria di senso (Accoto 2023)

“Ci sono modi filosoficamente digiuni e politicamente ingenui di guardare a quanto, oggi, si etichetta come ‘intelligenza artificiale’. Sono quelli che, di volta in volta, reificano (sono solo strumenti) oppure personificano (hanno senzienza) le tecnicalità, le architetture, le automazioni ingegneristiche. Sono quelli evocati, a seconda dei casi, da un umanesimo visceralmente impaurito o, viceversa, ingenuamente eccitato dalla tecnica. Tuttavia, la cd. intelligenza artificiale non è mai tale ‘in sé’ e ‘per sé’ (puro artefatto strumentale), ma sempre ‘con altri’ (assemblaggio sociotecnico) e ‘per altri’ (costruzione sociomorfica). Ed è insieme λόγος e ἔργον: incarna e instrumenta nuove cognizioni del reale e nuove divisioni del lavoro. Da ultimo, è un nuovo modo di essere (abitato) del nostro pianeta, una nuova terraformazione (anche avventata perchè di fatto siamo una specie che sempre rischia l’essere dei suoi mondi). Per questo altro percorso filosoficamente più accorto ma anche aperto, con l’AI non siamo di fronte solo a nuovi <problemi tecnologici>(con discriminazioni, manipolazioni, alienazioni, deprivazioni, etc.), ma anche e soprattutto a nuove o rinnovate <provocazioni intellettuali> all’umano e ai suoi modi di esistenza e di esperienza del mondo. E se i problemi tecnici richiedono aggiornate e adeguate soluzioni ingegneristiche (informatiche, legali, istituzionali, etc.), le provocazioni intellettuali ci sollecitano piuttosto all’innovazione culturale. Non saranno sufficienti educazione digitale, consapevolezza razionale, guida etico-morale e regolazione giuridico-politica della tecnologia. Avremo bisogno anche e soprattutto di innovazione culturale (che dovrà dare nuovo fondamento a quelle dimensioni), cioè di produrre nuovo senso e nuovi significati: è possibile una scrittura senza l’autore e a quali condizioni? chi ha oggi il diritto di parola e di discorso? ci serve ancora il concetto di autore? cos’è una fotografia realistica senza referenza? qual è la natura di un’immagine operativa? come si gestire questa ennesima era inflattiva mediale? E come si lavorerà con un agente autonomo? dove e quando si produrrà il senso e la decisione dell’agire? Quali saranno le nuove divisioni del lavoro nell’emergente assemblaggio utente-agente? Per rispondere a queste e a molte altre domande, occorrerà incoraggiare l’innovazione culturale. Di questa abbiamo un urgente bisogno. Per poter abitare, significare e prosperare in queste arrischiate, nuove uncanny valley” (Accoto 2023)

Per approfondire il tema potete anche leggere il mio saggio breve “La Potenza della Latenza” (Accoto, 2023)

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Cosimo Accoto

Research Affiliate at MIT | Author "Il Mondo Ex Machina" (Egea) | Philosopher-in-Residence | Business Innovation Advisor | www.cosimoaccoto.com