Il doppio del mondo (Accoto 2024)

< A grandi passi, si è avviata l’era della “simulazione computazionale” con le sue molte opportunità e le sue vulnerabilità (e dovremo costruire nuove immunità). Una rivoluzione che ha cominciato ad avere importanti ricadute strategiche. Tra queste, emblematica e trasformativa è l’introduzione e l’adozione da parte di industrie, settori e mercati della pratica del digital twinning (gemellaggio digitale). Ma che cos’è un digital twin, un gemello digitale? Copia, replica, rappresentazione, simulacro del reale? Più in astratto, potremmo dire che è una simulazione computazionale del mondo nel suo prodursi. Simulazione di prodotti, di processi, della stessa produzione in esecuzione e al miglior < twinning rate >. Ma cos’è più filosoficamente, una simulazione computazionale al di là delle tecnicalità di sensori, dati, algoritmi, protocolli? Possiamo anticipare qui che è un dispositivo epistemico in grado di ridurre lo scarto cognitivo esistente tra mondo (fisico) e modello (matematico). In plasticità epistemica, la simulazione supera -secondo alcuni filosofi della scienza- anche il più vecchio metodo dell’esperimento avviando, così, una sorta di nuova rivoluzione scientifica (e con questa anche di business) con un impatto simile o superiore a quello che ebbe la rivoluzione scientifica del metodo sperimentale di Galileo Galilei. Dunque, il digital twin non è semplicemente -come si dice spesso ingenuamente- una replica virtuale o una copia digitale del mondo. Queste simulazioni diagnostico-prognostiche (on-board e off-board) di asset fisici e industriali in attività sono proprio una nuova leva strategica, operativa e di business, fondamentale. È, infatti, in questa riduzione dello scarto cognitivo tra modello e mondo che si possono immaginare e produrre nuove opportunità di cocreazione di valore e nuove dinamiche di servizio potenzialmente anche più sostenibili. Forse allora l’umano che nascerà dall’impiego dei gemelli digitali (ad es, dei pazienti) sarà nuovo tanto quanto lo fu l’umano nato dall’impiego delle dissezioni cadaveriche. Pensiamo a Leonardo da Vinci. Mutatis mutandis, anche in quel caso ci fu un approssimarsi ai corpi che venivano incisi per capire meglio il loro funzionamento. Le dissezioni (anatomiche) verranno sostituite dalle simulazioni (algoritmiche)? Sensori e simulazioni, dunque, come bisturi e illustrazioni? D’altro canto abbiamo già usato in passato avatar analogici per creare esperienze migliorative del mondo. Pensiamo ai manichini sensorizzati (proxies) usati nei crash test su cui costruiamo esperienze di guida più sicure. Così magari in futuro useremo avatar digitali per creare nuove esperienze. Con creazione di valore e di rischio naturalmente. Un business che voglia orientarsi al ed essere orientato dal digital twin richiederà a imprese e manager di familiarizzare strategicamente con questa rinnovata filosofia simulacrale > (postilla a “Il doppio del mondo”, podcast RAI di Cerofolini e Accoto)

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Cosimo Accoto

Research Affiliate at MIT | Author "Il Mondo Ex Machina" (Egea) | Philosopher-in-Residence | Business Innovation Advisor | www.cosimoaccoto.com