AI: dall’innovazione ‘ingegneristica’ all’innovazione ‘istituzionale’ (Accoto, 2024)

<< Per allontanarsi dall’isteria della cronaca e focalizzarsi su una strategia più ponderata sarà necessario dotarsi di pensiero e analisi. Purtroppo difettano oggi le riflessioni improntate alla teoria e alla strumentazione economica in grado di spaziare dai modelli linguistici generativi agli agenti artificiali autonomi. E, tuttavia, per le imprese è necessario cominciare ad arginare <l’incertezza> che circonda questa nuova ondata tecnologica che rimane in un’evoluzione caotica e accelerata (un pò differente da altre storie tecnologie d’impatto già vissute). Sotto alcuni percorsi potenziali che toccano: l’economia artificiale degli agenti autonomi, i modelli macroeconomici dell’intelligenza artificiale, i sistemi capitalistici dei mercati proprietari, la computazione automatizzata dei mercati radicali. Dunque, sia pure con tutte le precarietà, le complessità e le vulnerabilità emergenti, occorrerà cominciare ad adeguare e mettere in campo prospettive e modelli che ci consentano di leggere più strategicamente e competitivamente il fenomeno dell’AI. E soprattuto di inquadrarlo in una prospettiva “istituzionale” e non più solo “ingegneristica”. Sarà necessario che il nostro pensare intorno alle nuove ingegnerie (dalle intelligenze artificiali alle reti decentralizzate) evolva oltre la concezione “strumentale” (con cui ingenuamente in molti le guardano ancora) per andare verso una loro concezione “istituzionale”. È strategico cominciare a pensare, ad esempio, ai modelli linguistici su larga scala oppure ai registri distribuiti a consenso crittografico non come mere strumentalità tecnologiche (dagli algoritmi di back-propagation alle funzioni di hashing …), ma come nuove istituzionalità economiche. Come nuove istituzioni umane che si affiancheranno (e che competeranno anche) con altre e più antiche istituzioni come le imprese, i mercati, gli stati. Per cogliere questa capacità istitutiva e istituente, qui alcune letture interessanti e tempestive. Per uscire dalla superficialità disciplinare dei discorsi correnti e dalle isterie quotidiane di annunci e promesse. Oltre che da molte ingenuità culturali e strategiche totalmente digiune di filosofia (Accoto, 2024 postilla a “Il Pianeta Latente”

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Cosimo Accoto

Research Affiliate at MIT | Author "Il Mondo Ex Machina" (Egea) | Philosopher-in-Residence | Business Innovation Advisor | www.cosimoaccoto.com