Questa è la parte dell’anno durante la quale traccio le mie linee di esplorazione filosofica arrischiata per i prossimi 12-18 mesi. Questi percorsi nascono all’incrocio di personali interessi teoretici e letture, da emergenti speculazioni culturali e strategiche e con le domande di senso che mi hanno posto imprese, organizzazioni e istituzioni promotrici dei vari phil-tech lab (i miei laboratori di filosofia delle nuove ingegnerie) già fissati in calendario per il 2025 e 2026. Dopo averci pensato e lavorato già un po’, condivido i percorsi del laboratorio/studio filosofico (FORGE) nei quali sarò impegnato per i prossimi mesi. L’orizzonte esplorativo di quest’anno è: “il destino istituente della tecnica”. Questo tema generale verrà di fatto poi declinato in cinque percorsi speculativi in tensione tra postumità (from) e prodromicità (to).
Come ho scritto altrove <<… sarà necessario che il nostro pensare intorno alle nuove ingegnerie (dalle intelligenze artificiali alle reti decentralizzate) evolva oltre la dimensione “strumentale” -con cui ingenuamente molti le analizzano ancora- per andare verso una loro interpretazione più “strutturale” e finanche “istituzionale”. È strategico cominciare a pensare, ad esempio, ai modelli linguistici su larga scala o ai registri decentralizzati a consenso crittografico o ancora alle reti di quantum communication non come mere strumentalità tecnologiche (dagli algoritmi di back-propagation ai protocolli di zero-knowledge proof ai dispositivi sim-to-real/real-to-sim e altro ancora) alla base di “soluzioni” e “sistemi”, ma come emergenti forme di “istituzioni” socio-economiche. E cioè potenziali (certamente anche arrischiate) istituzionalità più-che-umane che si affiancheranno e si incroceranno (e col tempo anche in competizione direi) con altre, diverse e più antiche istituzioni come le imprese, i mercati, le burocrazie, gli stati. Esploreremo insieme l’orizzonte tecnologico per cogliere speculativamente questa sorprendente capacità “istituente” della tecnica … >> (Accoto, “Orizzontare: disegno e destino dell’evenienza”, 2025 forthcoming)
