Del governo della tecnica (Accoto 2025)

< È opinione comune che bisogna ‘governare la tecnologia’. Da ultimo, in ordine di tempo, quella dell’intelligenza artificiale ma non solo. In uscita nei prossimi mesi qui sotto alcuni titoli. Dunque, a fronte delle arrischiate uncanny valley che stiamo attraversando (e anche già abitando), si sollevano richieste accorate di mettere a governo (giuridico, etico, sociale, politico…) le ondate tecnologiche in essere e in divenire (intelligenze artificiali, monete crittografiche, simulazioni quantistici ad es). Vulnerabilità e rischi di varia natura sono i fattori scatenanti queste volontà normative e governanti oggi a tre fondamenti (mercato in Usa, persona in Europa, stato in Cina). Certo, c’è un che di condivisibile e consolante (e di giusto) in questi richiami alla governabilità della dimensione tecnica. E, tuttavia, mi sembra però anche che queste esortazioni governamentali palesino tutte, in fondo, una certa naïveté filosofica. In che senso diciamo che la tecnologia è governabile? A quali condizioni immaginiamo si possa governare? Come, quando e per cosa deve essere sottoposta a governo la tecnica? Le sue fondazioni o le sue applicazioni? Le innovazioni del presente o le loro conseguenze all’orizzonte? E che dire dell’economia politica della tecnica? È solo ingegneria o è anche e soprattutto politica? Va da sé che, se la tecnica necessita di regole, è perché è ritenuta o incapace di autogoverno (in-abilità) oppure addirittura proprio renitente al governo (in-disponibilità). L’ingovernabilità è temuta e insieme negata. In tutti i casi, la governabilità è data e presupposta. La tecnologia è governabile, si può governare e si deve governare. E così sempre più, principi, valori, modelli, leggi, regole, pratiche sono evocati dall’esterno per incatenare catecheticamente e cateconticamente una tecnica scatenata. Con un paradosso, direi che la cibernetica, scienza massima del controllo, richiede di essere a sua volta controllata. Ma è proprio così? Perché e per chi? E se si, come fare? I filosofi sanno bene le molte e diverse complessità e ambiguità proprie del katéchon, cioè del potere invocato a contenere il caos di Pandora e di Babele …” (Accoto 2025)

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Cosimo Accoto

Research Affiliate at MIT | Author "Il Mondo Ex Machina" (Egea) | Philosopher-in-Residence | Business Innovation Advisor | www.cosimoaccoto.com