— C’è un che di emergenziale e di tragico e al contempo di ingenuo e illusorio nel modo con cui imprese (e società) affrontano il presente passaggio epocale. È questo accanirsi e perdersi nella narrazione tecnologica strumentale senza uno sguardo sull’orizzonte ingegneristico istituente. Spesso sono prigioniere della cronaca minuta e digiune di visione di lungo periodo. As esempio, sul senso istituente di un modello linguistico su larga scala, di un registro decentralizzato a consenso crittografico, di un protocollo di comunicazione su rete quantistica. Per fare i tre casi di tecnologie institutional e non solo general-purpose che vengo esplorando nei miei ultimi percorsi di ricerca e lab.
— Ci si aggrappa così ad un pensare metaforico, facilitante e facilitato, per evitare lo sforzo di fronteggiare con competenze e conoscenze nuove il divenire delle ingegnerie contemporanee. Ma è una battaglia di civiltà e di economia persa questa se, dopo i primi momenti di smarrimento in cui comprensibilmente ci si rifugia per l’appunto nella metafora, nell’analogia, nell’immagine (tutte anestetiche) per affrontare il nuovo, poi in maniera più risoluta non si procede e non si approda rapidamente, con studio e pratica, dentro i paradigmi e i saperi propri della novità che avanza. E non solo il coding, ma la filosofia del codice per dire. Che sarebbe l’unica cosa sensata da fare, credo.
— Innovazione che naturalmente evolve nel caos e nella crisi per inflazioni e deflazioni, per bolle e strati, ma che evoca e disegna in ogni caso orizzonti planetari radicalmente mutati con cui fare anche crudemente i conti. Fati che, come dice il filosofo, “nolentem trahunt” con buona pace di tanti. Che non significa soggiacere inerti ad una forza necessitante irredimibile, ma solerti avere cognizione del furore in essere iuxta propria principia. Delle sue logiche e dinamiche, delle sue opportunità e finanche delle sue criminalità. Poeticamente detto, non ci arriveremo per sentieri agevoli né indolori. Perché le cartografie saranno senza carte e le scosse telluriche violente e trasfiguranti …(Accoto 2025)
un rientro allora dalle vacanze, come recita il titolo, “a rotta di collo”

