A PHILTECH MANIFESTO
Cosimo Accoto
Digitale, artificiale, sintetico. In una parola, programmabile. Il mondo si è avviato ad una trasformazione profonda e irreversibile delle proprie fondamenta ontologiche ed ontogenetiche. Una trasformazione che si comincia a percepire come molto “agita” ma, al contempo e con preoccupazione, anche poco “pensata”. Eppure, siamo ad un momento di passaggio epocale nella storia della specie umana. Un passaggio che rimane, ad oggi, sostanzialmente sottaciuto e confinato di norma nelle pratiche e nelle ricerche degli specialisti e degli esperti.
Scienze e tecnologie di notevole portata e impatto ambientale e sociale (quali, ad esempio, la computazione quantistica, la biologia sintetica, l’intelligenza artificiale, la nanotecnologia molecolare, la crittografia monetaria, la robotica sociale) stanno lasciando i laboratori di progettazione e sperimentazione –in certa misura finora controllati e circoscritti- per essere diffuse, in maniera sempre più ampia, su scala planetaria. Tutto questo trasferimento sta accadendo, oggi, con poca attenzione specifica e nessuna consapevolezza sistemica da parte della collettività.
A fronte di questa nuova spinta tecnologica accelerata, credo sia sempre più indifferibile la costruzione e l’attivazione di un rinnovato pensiero filosofico all’altezza delle sfide scientifiche e tecnologiche a venire. Un pensiero speculativo e prospettico, aperto ma attento, capace di studiare e accompagnare, con la necessaria densità teorica, questa nuova fase dell’antropocene. È ora il tempo, dunque, di immaginare un manifesto “philtech” che renda pubblico e renda urgente il nostro bisogno collettivo di tornare a pensare filosoficamente la tecnologia.
A questo sforzo di pensiero, solleciteremo tutti i domini disciplinari coinvolti, ma soprattutto quelli (e sarà necessario forse inventarne anche di nuovi) che potranno aiutarci a leggere e guidare -con più consapevolezza- gli orizzonti sociotecnologici emergenti, orizzonti dalle straordinarie opportunità di costruire un mondo migliore, ma anche dalle reali vulnerabilità nell’amplificare o creare nuove diseguaglianze. Antropologia, storia, sociologia, giurisprudenza, economia, psicologia, arte e scienza politica e altre ancora. Sarà un percorso lungo e difficile dentro una complessità crescente.
Per questo, credo sia bene incamminarsi quanto prima (…)
Maggio 2018