“Le forme della movimentazione logistica del mondo si stanno trasformando. E con esse anche la nostra capacità e possibilità di costruire e pensare il presente e il reale. Dalla compartimentazione fisica delle merci da stivare all’incapsulamento informatico del codice software, l’adozione dell’idea e della pratica del ‘container’ operativamente rimodella il mondo e ridisegna nuovamente le sue ontologie. Ma cos’è filosoficamente un container? Nè veicolo nè pacco, dicono gli esperti. Qual è, allora, la sua natura ultima? E, soprattutto, come pensa il mondo? Se il container fisico ha rappresentato non solo un modo nuovo di muovere il mondo e le sue merci, ma soprattutto un modo nuovo di pensare il mondo, come cambierà la competizione strategica di imprese e mercati con il dispiegarsi di architetture distributive di creazione e orchestrazione di container software per applicazioni microservite? Spinta dalla necessità di business di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e di accelerare lo sviluppo di servizi, cosa significa filosoficamente questa neo-containerizzazione del reale? Che modo di pensare e agire il mondo evoca, allora, questa nuova ed emergente logistica del software?” (Accoto 2020)