[dalla mia intervista a Umanesimo Digitale di Jacopo Franchi…]
Programmazione, automazione, simulazione: sono queste le dimensioni entro cui si muove, da anni, la ricerca del filosofo Cosimo Accoto e che ha trovato un primo, temporaneo punto di arrivo nella trilogia composta dai saggi “Il Mondo Dato”, “Il Mondo Ex Machina” e “Il Mondo in Sintesi”, pubblicati tutti da Egea Editore.
Il mondo dato, Il mondo ex machina, il mondo in sintesi: qual è, a distanza di anni, il filo rosso conduttore trilogia”?
Credo sia la necessità di scavare culturalmente e filosoficamente dentro le tecnologie digitali, in senso lato, per cogliere in profondità la morfosi del mondo che si sta producendo. Programmazione, automazione, simulazione sono, per me, le dimensioni chiave di questa nuova ‘terraformazione’ (per usare un’espressione del filosofo Bratton) che ho cercato di ricostruire e di evocare nella trilogia. Sono le dimensioni di un nuovo modo di essere del mondo e, per noi, di essere al mondo. Per usare un’immagine, siamo come astronauti che atterrano per la prima volta su un pianeta nuovo caratterizzato da condizioni di abitabilità strane, per non dire estreme, tanto sono diverse da quelle a cui eravamo abituati: ci sembra che il mondo nella sua costituzione sia rimasto lo stesso, molte delle sue fenomenologie e fattezze ci appaiono ancora immutate (un’auto è un’auto, una casa una casa e così via), ma, tuttavia, sotto queste apparenze antiche la natura delle cose del mondo, degli eventi e dei comportamenti che lo animano sta mutando radicalmente.
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