“Il dispositivo sociotecnico che istanzia un modello linguistico su larga scala (LLM tipo GPT) è un assemblaggio antropo-macchinico generativo fatto di abilità diverse connesse ad architetture computazionali e risorse informative molteplici. La capacità di generare linguaggio, di apprendere in modalità contestuale, di archiviare conoscenza e informazione, di seguire istruzioni ed eseguire compiti linguistici, di sintetizzare temi con affinamento scalare, di simulare sequenze di argomentazioni e tentativi di ragionamenti per step, di articolare risposte e costruire dialoghi sono il frutto di un’orchestrazione complessa di programmi software, dati e archivi informativi, algoritmi di apprendimento profondo e rinforzato, modelli stocastici e crossentropici della lingua. Dunque, un artefatto dinamico di operatività ingegneristiche complesse (training on code, pre-training modeling, instruction tuning, tokenization, reinforcement learning with human feedback…) in grado di sequenziare statisticamente il linguaggio naturale umano. Il tutto -si dice per bilanciare e contrastare gli hype, le banalità e le ingenuità umane per un verso tanto quanto le allucinazioni macchiniche dall’altro- senza relazione di senso col reale. Tornerebbe, allora, forse nuovamente e diversamente in questione il famoso e controverso aforisma del filosofo Derrida: “Il n’y a pas de hors-texte” (Non c’è un fuori-testo | There is no outside-text) come ci ha ricordato di recente Gunkel. Ma è proprio così e in che significati nuovi? Quel che è certo è che con i linguaggi sintetici non siamo di fronte solo a problemi tecnologici, ma anche e soprattutto a nuove o rinnovate provocazioni culturali e nuovi paradossi. Tra il dentro e il fuori del testo, tra il linguaggio e la sua relazione col mondo, tra la presa di parola della macchina e l’esperienza dell’umano che viene parlato. Come direbbe Foucault, in che forme sorprendenti e arrischiate veniamo allora parlati dalla nuova lingua sintetica? In e per quali campi di forze si evoca la sua potenza?” (Accoto, “Economia politica della parola sintetica”, 2022 in progress)
vedi anche
Prompt engineering e filosofia del black boxing (Accoto 2022)